Elogio di un tempo in cui il lavoro non esisteva, un tempo primigenio, in cui la terra dava frutto spontaneamente e l’uomo si limitava a godere dei beni: il tempo di Crono (Esiodo Opere e giorni, versi 109-119).
«Per prima la stirpe d’oro degli uomini mortali
fecero gli immortali abitatori d’Olimpo.
Esistevano al tempo di Crono, quand’era sovrano del cielo:
come gli dèi vivevano con animo privo d’angoscia,
senza fatiche e travaglio, né miserevole
vecchiaia incombeva: sempre di pari vigore i piedi e le mani,
godevano delle feste, lungi da ogni male.
Morivano come vinti dal sonno; di ogni bene
essi disponevano: il campo fecondo dava frutto
spontaneamente, molto e abbondante; essi volentieri,
sereni, si spartivano i prodotti tra grandi gioie».